Canzoni della tua città

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Deeland_Fliegender
view post Posted on 19/3/2006, 20:18 by: Deeland_Fliegender




Sto ancora cercando il testo della canzone, ma è dificilissimo trovarla. Nell'attesa ve ne posto la trama e la storia. E' praticamente la prima operetta italiana, dell'inizio del novecento. Naturalmente con Torino come locations.



ADDIO GIOVINEZZA
Operetta di S. Camasio e N. Oxilia
Musica di Giuseppe Pietri

ARGOMENTO:
Siamo all'inizio del '900. Mario, uno studente della buona borghesia provinciale, è a Torino dove frequenta la facoltà di Medicina.. Ha preso in affitto una camera e tra casa, università e scorribande al Valentino, trascorre gli anni felici della goliardia mentre nasce il suo primo amore: è Dorina, e fa la modista , una brava ragazza che entra ben presto a fare parte della allegra brigata degli amici di Mario tra i quali c'è Carlo che amoreggia con Emma e Leone, il più buono, vittima privilegiata delle burle dei compagni, ma veramente un cuore d'oro.
Tutti stanno preparando la tradizionale festa delle matricole. Mario, rimasto solo, ripassa il rituale goliardico quando irrompe nella sua stanza una donna sensuale e misteriosa.Fra lo studente e la signora nasce una irresistibile attrazione e si danno appuntamento per la sera stessa al Teatro Carignano. E' qui, in mezzo ad una grande festa, che la signora dà sfogo al suo capriccio e Mario se ne invaghisce e decide di riceverla nuovamente nella sua stanza, ma Dorina se ne accorge e gli chiede spiegazioni. Mario inventa una scusa. Dice a Dorina che la donna in questione è un'avventura di Leone.
A complicare il tutto arrivano gli studenti che trascinano Mario all'università per una importante riunione. Leone, rimasto solo con Dorina, non riesce a sostenere il sotterfugio e confessa la tresca, lasciando che Dorina affronti da sola la rivale. Quando Elena arriva è sorpresa, ma Dorina le confessa il suo amore per Mario e costringe "la signora" ad abbandonare il campo. Al suo ritorno Mario sfoga tutto
il suo furore su Dorina e sul suo "complice" Leone. Avrà però ancora occasione di rivedere Elena a teatro durante una recita, ma Elena è cambiata:Mario ne è profondamente ferito.
Arriva il giorno della laurea: Mario, Leone e Carlo sono pronti per chiudere la bella avventura goliardica festeggiando insieme e nel bel mezzo della "bicchierata" arriva Dorina. Lei e Mario non si erano più visti ma sicuramente hanno continuato a volersi bene di quell' amore che nessuno dei due potrà dimenticare, mentre una voce sale dalla strada: …fugge la bellezza e giovinezza non torna più, ma l'amore vero morire non può!

NOTE SULLA RISCRITTURA:
Per il teatro italiano il periodo che precede la Grande Guerra fu un momento di intenso fervore. Dai palcoscenici saliva il tragico grido della dannunziana Figlia di Jorio. Giacosa in Come le foglie componeva il quadro di una società borghese condizionata dal danaro; Verga tracciava la sua opera nel solco del verismo: Marinetti lanciava i suoi proclami futuristi e Pirandello dava alle scene le sue prime opere. Momento dunque di straordinario vitalismo della drammaturgia italiana: un campo fiorito in mezzo al quale spunta improvvisa e profumata la primula selvatica di Addio giovinezza.
E' il febbraio del 1911,è un successo grandissimo immediato e da allora la vicenda del giovane Mario, dell'innamorata Dorina e del buffo Leone sono entrate nel bagaglio dei dolci ricordi del pubblico italiano, perché il tema degli anni verdi, dei primi amori e delle non dimenticate spensieratezze, rimane un tema segreto del cuore.
Tema ripreso durante tutto il secolo dalle tante edizioni filmate di Addio giovinezza: nel 1913 con Lydia Quaranta, nel 1927 con la regia di Augusto Gemina, nel 1940 il famoso film con Clara Calamai e Carlo Campanini, nel 1959 la prima edizione televisiva con Arturo Testa che aveva appena vinto il Festival di Sanremo con la canzone "Io sono il vento" ed ancora l'altra edizione televisiva del 1968 curata da Giuseppe Patroni Griffi con Gigliola Cinquetti, Nino Castelnuovo e Ornella Vanoni.
Un tema, dunque, che ancora oggi, a quasi cento anni di distanza, continua ad affascinare e che in questa edizione, che Corrado Abbati firma per la prima volta, vuole mettere in luce la gioia dei giovani e quanta forza ci sia nella loro spensieratezza. Un'edizione voluta sincera così come era nelle intenzioni dei giovani autori Camasio ed Oxilia e dall'altrettanto giovane compositore Giuseppe Pietri. Così Abbati ha preso sottobraccio Mario, Dorina, Leone e gli altri compagni, li ha stanati dalle loro camere in affitto e li ha portati sul palcoscenico a giocare.Anche Elena, la donna misteriosa e fatale, sta al gioco e illumina di spumeggiante sensualitàla fresca armonia di questo lavoro e Abbati ha riservato a lei, alle sue esibizioni sul palcoscenico e nella penombra del Teatro Carignano, i tanti quadri spettacolari di questo brillante e moderno adattamento.
Addio giovinezza è un'operetta importantissima nella storia di questo genere perché indicò la strada di quella che sarebbe stata la "via italiana" dell'operetta: un'operetta che, lasciati oltralpe i lussuosi saloni stracolmi di ciarpame dorato e popolati da improbabili principi e granduchesse o vedove sempre allegre, si illuminava di tenero realismo quotidiano, creando dunque l'operetta del "verosimile".
Un passo dunque cruciale che non poteva mancare nelle scelte della Compagnia diretta da Corrado Abbati, da sempre attenta a proposte dal taglio non banale e volte a recuperare con serietà ed entusiasmo i tanti capolavori del repertorio operettistico.
 
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64 replies since 19/3/2006, 11:02   1258 views
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