Canzoni della tua città

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g@sp
view post Posted on 20/3/2006, 12:22 by: g@sp




Questa è una vecchia ninna nanna senese...

Quando ero ragazza innamorata
Portavo il cappellino a mezza fronte
Andavo ben vestita e ben calzata
Le scarpe le logravo nelle punte
Ora che l'ho passati i vent'anni
Le logro nelle punte e nei calcagni

E dammelo un bacin d'amore
In cambio te ne rendo tre
E dammelo un bacin d'amore
In cambio te ne rendo tre

Giovanettina che pigli marito
Se tu lo pigli te ne pentirai
Ti toccherà mangiare il pan pentito
E tutti i sonni non li dormirai
E quando crederai di andar da mamma
Ti toccherà cantar la ninna nanna
Quando da mamma crederai d'andare
la ninna converrà cantare

E dammelo un bacin d'amore
In cambio te ne rendo tre
E dammelo un bacin d'amore
In cambio te ne rendo tre

Quante canzoni e quante canzoncelle
La famigliola me le fa scordare
A chi manca le scarpe a chi pianelle
E a mezzanotte mi chiedono il pane
Mira mi sono trovata a tal partito
La più piccina m'ha chiesto marito
Alla più grande glielo vorrei dare
lei non lo vuole e mi fa disperare

E dammelo un bacin d'amore
In cambio te ne rendo tre
E dammelo un bacin d'amore
In cambio te ne rendo tre

E dammelo un bacin d'amore
In cambio te ne rendo tre



Questa invece è una ballata romantica, dedicata al proprio amore defunto...

Sei bella sei spelndida di bianco vestita
Coperta hai la fronte da un candido velo
In mezzo ai profumi di splendide feste
Bei giorni ridenti, ridesti tesor

Eppure ti vidi ancora più bella
Laggiù sulla rena ai rialzi del mare
Col timido piede, sì placida e bella
E allora il mio cuore s'infiammò d'amor

Sei bella sei splendida di bruno vestita
Coperta hai la fronte di un funereo velo
Dei dolci peccati sei forse pentita?
Mi sembri una santa discesa dal ciel

Mia dolce fanciulla o angel divino
Riposa tranquilla nei sogni d'amore
Seppure sta scritto nel nostro destino
Che un giorno o mia sposa sarai nel ciel


Questa, invece, si chiama "Maledetta Maremma", veniva cantata ai tempi in cui si bonificavano le paludi in Maremma (nel Grossetano, quindi).... Gli uomini senesi andavano là a lavorare e molti non tornavano a causa della malaria o di incidenti sul lavoro... Purtroppo, però, erano tempi difficili e spesso per gli uomini andare in maremma era l'unico modo di lavorare e sfamare la famiglia...

Tutti mi dicono Maremma Maremma
Ma a me mi pare una Maremma amara

L'uccello che ci va perde la penna
Io ci ho perduto una persona cara

Chi va in Maremma e lascia l'acqua fresca
Perde la dama e più non la ripesca

SIA MALEDETTA MAREMMA MAREMMA
SIA MALEDETTA MAREMMA AMARA

Sempre mi trema il cuor quando ci vai
Perché ho paura che non torni mai


Le frasi scritte tutte maiuscole le ho postate così perché vanno necessariamente differenziate dalle altre che vengono praticamente bisbigliate, quasi fossero un doloroso sospiro, mentre quella strofa è un urlo di dolore, dove si maledice quella terra paludosa e pericolosissima (a quei tempi)
 
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64 replies since 19/3/2006, 11:02   1249 views
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